Una storia che ha inizio nel tardo rinascimento, un borgo antico che riprende vita e un paese che emerge con un grande progetto e incantevoli opere d’arte. Questa è la storia del Casal, questo è Funes d’Alpago, un paese che conta a malapena 40 abitanti, ma che brilla di luce propria tra le vecchie vie e i paesaggi montani.
Il Casal è un borgo antico semi-disabitato, che quest’anno, grazie ai coraggiosi investimenti e ai molteplici sforzi di Gilio Munaro, riprende vita con una magnifica ristrutturazione e si colora di splendidi affreschi realizzati dal fratello Vincenzo, artista di fama internazionale.
“Era destino che Gilio, dopo aver girato il mondo, tornasse a casa ed era altrettanto scritto il fatto che anch’io dovessi ripercorrere le mie origini.” Così afferma Vincenzo, orgoglioso del progetto realizzato dal fratello e felice di poter raccontare la storia del Casal attraverso le sue opere.
Nonostante l’industrializzazione e poi gli anni settanta abbiano spopolato Funes, oggi, dopo un lungo silenzio, le persone sembrano voler ricercare quella tranquillità che solo un vecchio borgo di montagna può dare.
Scopriamo la vita e le opere di due fratelli e come hanno fatto rivivere il Casal.
Dalla volontà di due fratelli, Gilio e Vincenzo Munaro, di tornare lì, dove tutte ebbe inizio, a Funes.
Ognuno a modo suo, ma insieme. Gilio, da imprenditore, ristrutturando l’antico Casal, abbandonato da decenni. Vincenzo con l’arte che gli è propria, con undici strappi d’affresco.
Le opere interessate rappresentano per Munaro il lavoro più significativo della sua carriera. Il suo ritorno alle origini, alla casa natia. Lo scaturire più profondo e originario del suo cuore.
Vincenzo Munaro ha sicuramente dedicato la vita all’arte e l’arte è stata la sua vita. Oggi quel percorso lo ha riportato lì, in quel luogo in cui tutto ebbe inizio per lui, alla familiarità del suo borgo, per ridargli la vitalità di un tempo.
All’interno del Casal sono stati ricavati tre appartamenti destinati a locazione e messi a disposizione di coloro che desiderano godere dell’unicità di questo luogo per un periodo prolungato, in un contesto con antiche travi in legno e arredi moderni. Sono situati vicino alla casa del fratello di Vincenzo, Gilio, rispettivamente al primo e secondo piano e nella mansarda, tutti con ingresso indipendente. I primi due sono similari, entrambi dotati di una cucina e un soggiorno separati, un bagno e una Camera da letto, mentre l’appartamento nella mansarda, fiore all’occhiello dell’edificio, offre un’ampia stanza da letto da cui è possibile godere di una suggestiva vista sul lago di Santa Croce e ha a disposizione un disimpegno per la colazione, senza cucina.
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